In questo articolo si parla di:

Il 22, 23, 24 settembre è andata in scena, ai piedi delle Alpi del Beaufortain, la seconda edizione dell’Ultra Spirit, una gara di trail running di 3 giorni che rompe tutti i codici competitivi tradizionali con un concetto divertente in cui il cronometro non è più l’essenza della gara.

Come si svolge?

Il trail, organizzato da François D’Heane – quattro volte vincitore dell’UTMB e due volte vincitore dell’Ultra Trail World Tour – e da sua moglie Carline D’Heane, ha riunito 120 persone (il 30% donne) divise in tre squadre miste. La gara è stata caratterizzata da una dozzina di “sfide a sorpresa”, che hanno permesso alle squadre di guadagnare punti extra per la classifica generale, ma soprattutto di scoprire un formato totalmente nuovo. La lunghezza massima del percorso ha raggiunto i 100 km con 9.000 metri di dislivello, ma è stata progettata appositamente per essere inclusiva per tutti i livelli, dando la possibilità di fare percorsi più brevi in alcuni punti della gara.

©Paul Viard Gaudin

Questo ha fatto sì che tutte le squadre arrivassero insieme al bivacco la sera. L’obiettivo era di concentrarsi sul lavoro di squadra, come in una cordata di alpinismo, con il membro più forte che deve adattare la propria velocità al resto del gruppo.

“Non si viene qui per vincere ma per divertirsi, incontrare nuove persone e fare nuove esperienze”
Carline D’Haene

La gara

I partecipanti sono partiti a metà giornata di venerdì e le soprese non sono tardate! Tra queste un percorso di 200 metri con 50 metri di dislivello di cui 3 su un paio di sci Salomon dotati di attacchi speciali, una corsa di salto agli ostacoli quando le gambe ormai erano già distrutte, una sfida a riassemblare una scarpa da corsa disintegrata in quindici pezzi, una gara di orienteering, una prova che prevedeva la realizzazione di un nodo a otto con una mano legata a quella del compagno di squadra e un’altra in cui bisognava indovinare il peso di un formaggio di zona. Ma la sorpresa che ha lasciato molti a bocca aperta è stata senza dubbio la colazione di domenica; i concorrenti, infatti, sono stati invitati a a lasciare il bivacco alle 6:30 del mattino con una temperatura di -3°C e a stomaco vuoto. Dopo 45 minuti e una salita di 400 metri sono arrivati a un passo innevato dove, ad aspettarli, c’era Jean Sulpice, chef stellato Michelin e appassionato di trail running, con una colazione gourmet.

©Paul Viard Gaudin

Un altro punto di forza della competizione è stato il numero di donne che hanno partecipato: quasi il 30%, tra cui l’americana Katie Schide (vincitrice dell’UTMB Mont-Blanc 2022), la francese Camille Bruyas e la canadese Marianne Hogan. Sabato hanno vinto la tappa con 15 minuti di vantaggio sulla prima squadra maschile. I punti accumulati in tutte le sfide e i tempi ottenuti nei 3 giorni di gara le hanno portate al 2° posto in classifica generale, dietro al Savoyard Team FITC che ha vinto la seconda edizione di Ultra Spirit e davanti alla squadra maschile, Isérois de Plein Gaz.

Foto cover: Damien Rosso