
In territori fragili come quello himalayano, un turismo di massa che mira unicamente a mostrare ciò che sta sulla superficie, che abusa delle risorse e se ne va, lasciando tutto in condizioni peggiori di quelle già precarie in cui lo aveva trovato, ha un impatto devastante sulla qualità della vita della popolazione. L’alternativa c’è ed è rappresentata da un turismo progettato in chiave sostenibile, che pensando alle future generazioni, offre un’esperienza autentica della – e per la – comunità locale, rispettando, migliorando e valorizzando le criticità ambientali, per cercare risposte concrete ai cambiamenti climatici e prevenire disastri.
Garima Voyage
Un’alternativa abbracciata dall’impresa sociale nepalese Garima Voyage, fondata dalla coppia italo-nepalese Federica Riccadonna e Rabindra Aryal, e già avviata nell’area di Melamchi e Panchpokhari, nella parte Nord del Paese, dove dal 2018, con l’appoggio delle autorità locali e con l’assistenza tecnica di S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini), ha cominciato a tracciare e mappare percorsi escursionistici, che si appoggiassero ai sentieri quotidianamente in uso dalla popolazione per gli spostamenti, le attività agricole e l’allevamento.
L’iniziativa ha riscosso un successo così grande, che tra il 2019 e il 2021 è stata ampliata anche alle zone limitrofe, e il sentiero ha raggiunto una lunghezza di oltre 60 km e si intreccia ora con il ben più noto Great Himalayan Trail. Al suo interno, grazie al sostegno governativo, è stato inoltre possibile creare una ricca offerta di alloggi in famiglia, capaci di dare fiducia, riconoscimento e dignità alla cultura del luogo. Insignito lo scorso anno del prestigioso premio internazionale WLO Innovation Award, il progetto è stato il punto di partenza per un obiettivo ancora più ambizioso: far ottenere ai medesimi territori la Certificazione di Destinazione Sostenibile, di cui anche Montura si fa promotore.
Il piano per il futuro
I primi passi in questa direzione sono già stati mossi nella primavera scorsa: raccolta ed elaborazione di dati, operata in sinergia dagli studenti e docenti del Master in Sostenibilità del turismo dell’Università di Trento e da quelli dell’Università del Nepal, formazione della comunità locale, avvenuta anche all’interno delle scuole superiori, creazione di comitati di supporto, coinvolgimento delle autorità locali e nazionali e interventi per la gestione delle acque sporche negli alloggi in famiglia. Gli interventi pianificati per i prossimi mesi riguardano gli alloggi in famiglia, la gestione dei rifiuti, la formazione, manutenzione sentieri e, per il 1 Novembre 2022, l’apertura di una nuova via verso la cima che sovrasta l’incantevole territorio in cui opera, il Gamchempo Peak (6.378 m s.l.m.), dove verrà costruito un campo base secondo criteri di sostenibilità.
È già possibile partecipare alla campagna di raccolta fondi indetta per finanziare sia il progetto sia il lungometraggio che documenterà l’impresa, contribuendo a promuovere il territorio e aumentando la consapevolezza degli spettatori sull’importanza di fare turismo con attenzione, rispettosi del proprio impatto e sostenibili nei propri atteggiamenti.
L’articolo si trova sul numero 7/8 di Outdoor Magazine e fa parte della rubrica #Montura
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