
Attraverso un questionario anonimo abbiamo raccolto il sentiment di 30 aziende del mondo outdoor in occasione degli ORBDAYS. Tra bilanci, rischi e prospettive, ecco cos’è emerso.
Parlare di new business, certo, ma anche l’occasione per tirare le somme sull’andamento di mercato del settore outdoor: la due giorni di Riva del Garda è servita anche a questo. Attraverso la compilazione di un questionario anonimo, 30 aziende del mondo outdoor hanno fornito una overview di quello che si afferma, anche quest’anno, un mercato in crescita, sull’onda dell’entusiasmo post pandemico che ha portato l’interesse per le attività all’aria aperta a coinvolgere appassionati in maniera esponenziale. Ma introduce variabili nuove che destabilizzano le prospettive future e che hanno a che fare con una situazione attuale politica ed economica difficile da decifrare e in costante trasformazione. La guerra in Ucraina, la crescita dei tassi d’interesse, il costo del gas e il rallentamento degli approvvigionamenti sono alcune delle cause di una diffusa cautela a fare pronostici verso il secondo semestre. Nonostante ciò, il ritorno a incontrarsi di persona attraverso un evento come ORBDAYS ha lasciato impressioni positive in espositori e visitatori, accumunati da una passione congiunta per un mercato che è prima di tutto uno stile di vita.
Differenza di fatturato
Un primo dato si riferisce alla differenza registrata, in termini di fatturato, tra il primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, stabile e calo: il 73,3% degli intervistati ha dichiarato di aver registrato una crescita, per il 16,7% è rimasto stabile mentre il 10% ha visto calare il proprio profitto. La crescita ha mostrato percentuali comprese tra il +5% e il +55% mentre il calo oscilla tra il 9 e il 30%.
Chiusure a confronto
Sulla stessa scia, si è chiesto se la previsione di chiusura del 2022 rispetto al 2021 fosse più indirizzata verso una crescita, una stabilità o una fase di calo: per il 93,3% dei brand, la risposta è stata quella di un segno positivo finale, mentre solo il 6,7% non vede un fine anno roseo. Nel dichiarare la crescita, le aziende hanno parlato di un incremento compreso tra il 5 e il 100%, un ventaglio ampissimo che mostra quanto anche piccole realtà, approdate da poco nel settore, abbiano trova- to il giusto spazio per la propria espansione.
Leggi l’articolo completo a pagina 10-11 di Outdoor Magazine 07.
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