In questo articolo si parla di:

Come sapete bene, già da alcuni anni sulle pagine di Outdoor Magazine trovate articoli, spunti, riflessioni e approfondimenti sul tema della sostenibilità e della responsabilità sociale. Su vari fronti: eventi, certificazioni, bilanci di sostenibilità, materiali e tecnologie eco, economia circolare e molto altro. Del resto, quello dell’outdoor, si conferma come uno dei settori più (sinceramente) sensibili e attenti a questo ambito.

Se però in passato l’argomento riguardava una cerchia piuttosto ristretta di aziende o di iniziative, trovando spazio in due o tre pagine del magazine, con il tempo ha progressivamente conquistato una crescente centralità. Basti sfogliare il numero che avete tra le mani per averne conferma, oltre alla seconda puntata in allegato della nostra attesa Guida Prodotti Primavera-Estate 2022. Moltissimi i riferimenti, più o meno significativi, alla sostenibilità.

Dalle mosse di Patagonia (da sempre precursore) al progetto di AKU per una rete di rifugi volti a sensibilizzare i clienti verso l’abbandono delle plastiche monouso. Dal movimento B Corp (al quale si aggiunge anche Sympatex) alle tecnologie EcoEngineering di Polartec, così come ai nuovi standard legati al riciclo firmati Sire-Tex.

Fino ai progetti di conservazione di EOCA (uno è italiano) e l’invito di EOG a utilizzare nuovi standard per l’utilizzo di sacchetti di plastica in polietilene. Anche il nostro esperto di retail Davide Cavalieri, nella sua apprezzata rubrica, ci parla del packaging eco-friendly come un potente strumento comunicativo per rappresentare e trasmettere l’immagine di un brand attento all’ambiente, oltre che per conquistare e fidelizzare il cliente.

Come citato nell’editoriale dello scorso numero, ecco il report del Green Weekend di Courmayeur, con la Val Veny e la Val Ferret chiuse al traffico per due giorni, raggiungibili solo a piedi, in bici o con apposite navette. Con un ottimo riscontro in termini di presenze. Tempo anche di (ri)scoprire tutto il resto dell’Italia. Magari sulle tracce dei ragazzi di Va’ Sentiero, bel progetto di cui pure Outdoor Magazine è partner ufficiale. Raccontato peraltro in una nuova serie tv di otto puntate.

Tornando sul fronte dei prodotti, troviamo il ruolo di HDry, la cui membrana impermeabile e traspirante laminata direttamente sulla tomaia riduce l’uso di PFC e “allunga la vita” delle calzature outdoor. È un debutto invece nel caso di Lowe Alpine e Rab: i due marchi britannici hanno pubblicato il loro primo bilancio di sostenibilità e puntano a diminuire drasticamente il proprio impatto ambientale entro il 2030.

Anche dal mondo dello sci, pronto a ripartire a pieno regime come vi spieghiamo a pagina 44, arrivano belle iniziative: come quella di Federica Brignone, da anni attiva per la salvaguardia delle acque con il progetto “Traiettorie Liquide”, grazie al quale quest’anno è stato ripulito il fiume Noce in Val di Sole (Tn). Oltre al focus sempre più forte delle stesse aziende produttrici per ridurre l’impatto della produzione e trovare nuove soluzioni. Come Fischer, che ha reso la propria sede austriaca un esempio virtuoso di riciclo dei rifiuti, creando un sistema di alimentazione a biomassa della catena produttiva. O come nel caso di Tecnica, il cui progetto “Recycle Your Boots” trasforma i vecchi scarponi usati in materie di seconda generazione, con un risparmio di risorse energetiche e una riduzione delle emissioni di CO2.

Tanti puntini man mano più numerosi che, se uniti, compongono una sottile linea verde. Destinata a ingrandirsi sempre di più.

Benedetto Sironi – Editoriale Outdoor Magazine n° 07-08/2021