Dopo un’ampia fase di ricerca e test, il Single Use Plastic Project (SUPP) dell’European Outdoor Group (EOG) ha pubblicato il documento “Poly Bag Standards” che punta a ridurre l’impatto della plastica monouso in tutta la catena del valore, invitando le azienda ad adottare nuovi standard per l’utilizzo di sacchetti di plastica in polietilene nell’imballaggio dei prodotti.

Disponibile gratuitamente a questo link, include considerazioni varie (sui materiali, su quali attributi dare la priorità e sul design suggerito per i sacchetti) ed è stato sviluppato con il contributo dell’intera catena del valore (produttori, fabbricanti, marchi, rivenditori, intermediari dei rifiuti, imprese di riciclaggio e specialisti dell’imballaggio sostenibile). Tutti loro, infatti, lavorando insieme e valutando sugli standard già in uso, hanno raggiunto un’uniformità sui requisiti degli imballaggi.

Di seguito l’elenco delle aziende aderenti e partecipanti.

I nuovi sacchetti di plastica in polietilene

Il SUPP sostiene che la priorità è l’eliminazione dei sacchetti di plastica non più indispensabili e sta incoraggiando attivamente questa strada. Per quei casi in cui i sacchetti in polietilene sono ancora necessari (come per esempio per fornire la protezione necessaria a determinati capi delicati durante il trasporto), i partner del progetto hanno sviluppato una serie di parametri standard per ridurre al minimo il materiale inquinante e garantire il mantenimento del materiale al massimo delle sue qualità.

Questo lavoro ha portato anche all’introduzione di un prototipo di borsa in polietilene “a federa”, che utilizza materiale riciclato e riciclabile e incorpora un design che incoraggia gli utenti ad aprire la borsa senza strapparla, permettendone così il suo riutilizzo. Un disegno originariamente creato da Equip Outdoor Technologies, società proprietaria di Rab e Lowe Alpine con sede nel Regno Unito, e realizzato in collaborazione con il team del progetto SUPP, produttori di imballaggi, marchi, rivenditori e imprese di riciclaggio.

Il prototipo del sacchetto è stato testato su diverse linee di prodotti ed è passato senza problemi e con risultati incoraggianti dalla produzione ai rivenditori fino agli utenti finali. Poi, una volta che un sacchetto in polietilene a federa viene ritenuto inutilizzabile, può essere più facilmente riassemblato con uno schema di riciclaggio sviluppato proprio da SUPP.

Dichiarazione

Scott Nelson, responsabile del progetto SUPP

Scott Nelson, responsabile del progetto, ha spiegato: “È ancora importante sottolineare che il miglior sacchetto in polietilene possibile è in realtà ‘nessun sacchetto in polietilene’, ed esortiamo tutte le aziende a dare la priorità alla loro eliminazione dall’intera catena del valore. Tuttavia riconosciamo anche che al momento alcuni di essi rimangono necessari, anche se questi dovrebbero essere di qualità migliore e non utilizzati come monouso. Il documento ‘Poly Bag Standards’ è stato scritto proprio per iniziare ad affrontare entrambi i problemi.

“Il nostro obiettivo finale è quello di restituire i sacchetti di plastica alle risorse”, ha aggiunto. “Progettando per il fine del ciclo di vita, possiamo dare la priorità a specifici attributi che hanno un impatto maggiore sul valore dei sacchetti dopo il loro uso. Se questi sacchetti sono considerati una risorsa preziosa e critica per la protezione di certi prodotti, allora devono essere trattati come tali e non scartati così facilmente”.