
Sul numero di dicembre 2020 e i primi tre numeri di Outdoor Magazine del 2021, abbiamo pubblicato “La Carica dei 101”, la nostra inchiesta esclusiva sull’andamento del mercato outdoor che ha coinvolto ben 101 punti vendita italiani selezionati. Dopo di loro abbiamo dato parola anche alle aziende per ricevere un feedback a riguardo e rispondere ad alcuni aspetti emersi dalle interviste ai retailer.
Di seguito riportiamo alcune delle dichiarazioni che abbiamo ricevuto dalle prime 11 aziende che abbiamo contattato (HOKA ONE ONE, Ferrino, Aku, Ternua & Lorpen, SCARPA, Zamberlan, CMP, Crazy, Rab & Lowe Alpine, La Sportiva e C.A.M.P.).
È assodata la presenza di nuovi utenti nel mondo outdoor, sia in inverno con l’aumento di discipline quali ski touring, scialpinismo e ciaspole, sia d’estate con trekking e trail running. Tra le categorie di prodotti cresciute maggiormente, secondo il ceo di CMP Fabio Campagnolo, “Il segmento scarpe sta dando molte soddisfazioni ed è in forte crescita, mentre per la parte abbigliamento sono andati molto bene i capi multifunzionali”.
Dal lato delle aziende invece per Stefano Frati, brand manager di La Sportiva: “Le dinamiche pandemiche non hanno rivoluzionato le abitudini dei nostri utenti finali. Asset di marketing come eventi, sponsorizzazioni e naturalmente atleti, rimangono per noi fondamentali anche per continuare ad avere un approccio quanto più vero e umano possibile”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Claudio Angaran, head of sales & marketing di Zamberlan: “Anche noi abbiamo cercato di sfruttare al meglio tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Abbiamo quindi accelerato i processi di investimento e di utilizzo delle piattaforme digitali, già in uso da prima, con la consapevolezza che tali strumenti e pratiche rimarranno fondamentali anche quando torneremo alla normalità, o meglio, alla ‘nuova normalità’”.
Idem per il ceo di Crazy Luca Salini: “Credo che confermeremo le stesse dinamiche, il contatto fisico con il cliente e il fatto di creare una experience durante gli eventi fieristici pensiamo sia fondamentale. Anche per il b2c la presenza alle gare e agli eventi è determinante”. Così anche Andrea Schiavo, sales manager di Sport Alliance (distributore per l’Italia di Rab e Lowe Alpine): “Sicuramente la situazione ha fatto rivedere alcune strategie e purtroppo ha fatto saltare eventi importanti”, sottolinea. “Dal nostro punto di vista quelli fisici sono di fondamentale importanza e resteranno una parte attiva non sostituibile. In ottica di ritorno alla normalità, previa valutazione del ‘nuovo’ mind set degli utenti, contiamo di essere presenti”.
Invece, una volta terminata l’emergenza sanitaria, il presidente di SCARPA Sandro Parisotto non è sicuro della riconferma degli investimenti “fisici” pre-pandemia: “Dovremo valutarlo, dovremo capire in questi due anni com’è cambiata la percezione e la necessità del negoziante di essere presente in fiera e magari essere messo in condizione di programmare acquisti anche in modo alternativo”. Simile il pensiero di Massimo Brini, sales manager di C.A.M.P.: “L’argomento fiere era uno di quelli ‘sensibili’ già prima della pandemia e avevamo già rivisto in parte le nostre strategie. A supporto di questa ultima campagna vendite abbiamo scelto di non essere presenti alla versione digitale di ISPO, ma di sviluppare e mettere a disposizione dei nostri clienti un’area riservata del nostro sito, dedicata alla presentazione delle importanti novità”.
A chi chiede quali sono i focus e i servizi del negozio del futuro, Giorgio Rabajoli, direttore commerciale Italia di Ferrino, risponde sicuro: “Assistenza e consulenza specializzata. Tanti neofiti che si avvicinano hanno bisogno di essere guidati negli acquisti, se vogliamo che rimangano utenti entusiasti”. Anche Eñaut Aranbarri, sales director Italia e international key account manager di Ternua & Lorpen, è categorico: “I negozi tradizionali che aspettano inermi i propri clienti dietro il bancone hanno una data di scadenza. I rivenditori devono essere attivi e offrire l’opzione migliore sia nel negozio che sul loro sito web. […] Il commercio virtuale è una realtà. I clienti classici devono adattarsi alle nuove tendenze perché parte della loro clientela è attiva su Internet alla ricerca delle migliori opzioni”.
Toccato anche l’argomento retailer & e-commerce, che hanno un rapporto cangiante a seconda di tante variabili. Per Simone Ponziani, ceo di Artcraft International (distributore HOKA ONE ONE per l’Italia): “È ormai acquisito che retail ed e-commerce troveranno un punto di equilibrio e convivenza su schemi più evoluti rispetto a quelli attuali […] È ormai acquisito che retail ed e-commerce troveranno un punto di equilibrio e convivenza su schemi più evoluti rispetto a quelli attuali”. Della stessa idea anche Fabio Furlanetto, sales manager di Aku: “Se si vuole stare sul mercato, a prescindere dalla pandemia, bisogna attrezzarsi ed essere pronti anche per il web, sia per la visibilità che offre sia per l’e-commerce”.
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