
La tendenza della stagione invernale 20/21 è senza dubbio lo scialpinismo. A rivelarlo sono le nostre analisi, i dati provenienti dal mercato e anche uno studio condotto da ISPO, che mostra tutti i trend della stagione appena iniziata. I dati attuali di DAV, OeAV e Skimo-Austria mostrano che la comunità di scialpinisti continua a crescere. Si ipotizza addirittura un +6% all’anno, che permetterebbe alle aziende produttrici di cavalcare l’onda e fornire sia ai retailer che ai consumatori finali sviluppi innovativi, non solo dal punto di vista degli sci veri e propri ma anche nel settore dell’abbigliamento, oltre a quello dell’attrezzatura di sicurezza.
Solo 10 anni fa, lo scialpinista era visto come colui che praticava uno sport estremamente duro correndo anche qualche rischio. Oggi questa concezione è nettamente cambiata. A richiamare l’attenzione, declinazioni più “soft” dello scialpinismo quali ski touring e ski fitness sulle piste.
I dati di Skimo-Austria rivelano che nella pratica dello scialpinismo c’è un equilibrio tra i sessi: la presenza femminile è infatti in crescita. Inoltre, alcuni tra rivenditori riportano che la disciplina stia prendendo sempre più piede anche in ambito familiare: viene prediletta la risalita su percorsi tracciati o a bordo delle piste da sci alpino, in modo da sfruttarle poi per la discesa. La sensazione di aver raggiunto la vetta senza il supporto degli impianti di risalita ha un effetto duraturo sulla prossima generazione.
Le aziende, anche non specializzate, rispondono incrementando i prodotti per la pratica della disciplina. Ne sono un esempio i top player dello sci alpino, che propongono intere linee focalizzando in questo ambito la loro comunicazione. Sempre più richiesto anche il noleggio da parte dei neofiti. La messa a punto di un set-up gratuito che permette di mettersi alla prova nello scialpinismo per un giorno, è senza ombra di dubbio una strategia per fidelizzare il cliente e avvicinare sempre più persone alla pratica.
Una nuova realtà dalle mille sfaccettature che abbiamo deciso di approfondire coinvolgendone alcuni dei suoi protagonisti: le aziende, gli enti locali e i professionisti che gravitano attorno a questo mondo.
Le domande
1. Quanto conta per voi il mondo scialpinismo nel fatturato annuale?
2. Prevedete un aumento? A causa, da un lato delle possibili chiusure degli impianti e dall’altro dalla voglia degli sportivi di mantenere il distanziamento?
3. In caso come pensate di procedere? Aumentando la produzione o la distribuzione?
4. Avete già avuto un riscontro in questo senso, con una maggiore richiesta da parte dei negozianti e direttamente dei consumatori?
5. Quale saranno secondo voi le categorie di prodotto che potrebbero essere maggiormente richieste?
6. Avete attivato o attiverete iniziative di comunicazione legate alla promozione della scialpinismo?
7. Cosa ne pensate rispetto alla preparazione di molti neofiti e alla relativa sicurezza durante la pratica dello scialpinismo?
Luca Mich (Marketing communication manager – La Sportiva)
1. È un settore in crescita da diversi anni e oggi si aggira attorno al 10% del nostro fatturato.
2. Sì, senza dubbio. Pensiamo che accadrà quello che è successo in estate: aumento delle attività outdoor, in particolare quelle che permettono di distanziarsi dalla folla (skialp, ciaspole, fondo) e di stare in pace con se stessi, ritrovando il contatto con la natura mancato nelle fasi di lockdown.
3. Entrambe. Al momento stiamo lanciando nuovi prodotti sia lato skiboots che lato apparel, ma per ora non abbiamo intenzione di approcciare il mondo del noleggio, di cui comunque ne beneficeremo indirettamente con un probabile aumento dei praticanti. Questi, infatti, è molto probabile che partano dal noleggio prima di affrontare l’acquisto di nuovi materiali.
4. Sì, le vendite sono già chiaramente maggiori rispetto allo scorso autunno.
5. Entrambe saranno in aumento: molti neofiti vorranno provare la disciplina e molti praticanti vorranno migliorare la qualità della loro attrezzatura o semplicemente rinnovarla.
6. Sì, il nostro approccio alla comunicazione attraverso contenuti dedicati sui social media andrà ad alimentare – se possibile – la voglia di scoperta, di “For your mountain” legata proprio alla necessità di esprimere se stessi in montagna, tracciando la propria via.
7. Come in tutti gli sport ci vuole preparazione e buon senso e in questo lo skialp non è diverso da altre discipline. Aziende e negozianti, oltre agli organi di informazione verticali, devono chiaramente averlo presente e aiutare gli utenti a comprendere la disciplina e prepararsi correttamente.
Luca Salini (Ceo – Crazy)
1. Per Crazy la stagione invernale vale circa il 55% del fatturato, quindi abbiamo un estivo molto importante, ha più senso valutare lo sci alpinismo solo raffrontato alla collezione winter. In questi termini vale circa il 60% del nostro fatturato stagionale.
2. Lo scialpinismo è da parecchie stagioni in crescita e questo trend, vista la particolare situazione, subirà un ulteriore incremento. Non so quanto ciò possa giovare a Crazy: se è vero che siamo il brand di riferimento, va detto onestamente che lo siamo solo per un certo tipo di cliente, già molto competente e di livello alto, mentre un “beginner” si rivolge a brand meno focalizzati e specializzati.
3. Rispetto a nuovi canali distributivi la risposta è no. Abbiamo già scelto i nostri partner: negozianti competenti e specializzati nel nostro settore. Continuiamo a lavorare con loro, sempre con maggiore impegno.
4. Noi lavoriamo quasi esclusivamente su ordini pre-season, quindi le nostre vendite sono pianificate con cinque mesi di anticipo e non abbiamo, per scelta, stock di magazzino. Dunque richieste improvvise non vengono gestite. Preferiamo non avere troppa merce da smaltire a stock su siti low cost.
5. Come detto, noi non siamo un brand per neofiti, ma sono sicuro che un maggiore interesse nel settore si farà sentire per Crazy dalle prossime stagioni, quando il neofita, diventato competente, cercherà qualcosa di più tecnico, focalizzato e specializzato. In una parola, Crazy.
6. La nostra comunicazione segue il prodotto che facciamo: è basata sulla consapevolezza delle persone che vogliono affrontare la montagna in maniera “Fast & light”, quindi non avrebbe senso “cavalcare l’onda” di chi si approccia.
7. Lo scialpinismo non si fa in pista, quindi chi si avvicina lo deve fare con le guide o con accompagnatori evoluti e preparati.
Massimo Pellizzer (Category manager scialpinismo – SCARPA)
1. Per SCARPA lo sci alpinismo rappresenta solo una parte del fatturato annuale dell’azienda (circa il 20%), però ha una importanza rilevante come categoria di prodotto per la visibilità e la riconoscibilità del brand, in quanto abbiamo investito e sostenuto fin dall’inizio la crescita e lo sviluppo di questo sport. Attiveremo a breve la vendita online anche dei prodotti da scialpinismo e abbiamo già ricevuto alcune richieste di fornitura da parte di negozi che offrono il servizio di noleggio.
2. A causa dell’emergenza Covid, siamo sicuri che molti appassionati della neve proveranno ad avvicinarsi alla disciplina dello scialpinismo, per poter continuare a praticare lo sci e a frequentare la montagna. Quindi in modo diverso dal solito, lontani dagli impianti e dalle piste, per poter rimanere sempre a contatto con la natura e cercare posti meno affollati.
3. Abbiamo già terminato la produzione di stagione e stiamo completando la distribuzione in queste settimane. Attiveremo a breve la vendita online anche dei prodotti da scialpinismo e abbiamo già ricevuto alcune richieste di fornitura da parte di negozi che offrono il servizio di noleggio anche di questo tipo di attrezzatura.
4. Sicuramente qualcuno si sta già muovendo in tal senso. Abbiamo già ricevuto diverse richieste di riassortimento, quindi anche i negozianti si vogliono far trovare preparati. Abbiamo poi notato che sono aumentate le richieste al nostro servizio clienti di consumatori, che chiedono informazioni riguardo i nostri prodotti e dove possono trovarli.
5. A nostro avviso noteremo una crescita proporzionale: da una parte quelli che già praticano lo scialpinismo e vorranno sostituire i loro scarponi per alzare l’asticella, dall’altra, ovviamente, per chi approccia la disciplina basterà provare prodotti basici, meno tecnici.
6. No, SCARPA si rivolge agli appassionati di scialpinismo da più di 25 anni, senza badare alle situazioni momentanee.
7. Speriamo veramente che ci sia consapevolezza per chi si avvicina a questo sport. Sarà importante anche il ruolo del negoziante, che deve dare maggior informazioni possibili ai neofiti riguardo l’attrezzatura da acquistare, che include anche il materiale di sicurezza, e soprattutto fare in modo che si rivolgano ad accompagnatori abilitati per le prime uscite su percorsi fuoripista.
Massimo Brini (Area manager – CAMP)
1. Aldilà della percentuale di fatturato lo scialpinismo è da sempre una delle attività strategiche per C.A.M.P., nell’ambito della quale continuiamo a sviluppare prodotti leggeri per seguire al meglio le nuove esigenze e i nuovi modi di affrontare le salite.
2. È realistico aspettarsi un interesse crescente intorno a questa fantastica disciplina. Il trend era già in atto e quest’inverno verrà accelerato dalla situazione generale.
3. Più che l’uno o l’altro strumento, cercheremo di essere reattivi per farci trovare pronti a quelle che saranno le richieste e le esigenze. Gli scenari sono cambiati di frequente in questi mesi ed è stato premiato chi è stato in grado di essere reattivo a 360° per interpretarli e rispondere.
4. Sì, confermo che nelle ultime settimane c’è stato un aumento di interesse.
5. Se, come è probabile, nuovi appassionati si avvicineranno, il tipo di attività maggiormente influenzata sarà quella meno tecnica, non solo dal punto di vista del gesto, ma riguardo la preparazione della gita a tutto tondo. Intendo che un conto è risalire la sera accanto a una pista, ben altro è partire e seguire un itinerario, avendo anche ragionato sulla situazione della neve e sull’ambiente nel complesso. Competenze che non si apprendono dall’oggi al domani e, mai come quest’anno, sarà importante ricordare quanto formazione e aggiornamenti continui possano aiutare a fare scelte consapevoli.
7.Riteniamo che, come detto sopra, l’attenzione deve sempre essere massima, così come la consapevolezza dei propri limiti di quel momento e la capacità di saper rinunciare. Che sono aspetti sempre essenziali in montagna.
Acherer Günther (Ceo Panorama Diffusion, distributore VAUDE e ARVA)
1. Siamo più orientati verso i prodotti estivi, ma negli ultimi anni la parte dello scialpinismo è cresciuta costantemente e fra i vari gruppi prodotti si fa sempre più importante.
2. Viviamo tutti una situazione negativa che però, dobbiamo ammettere, ha dato una forte spinta alla crescita del settore outdoor in generale e nello specifico quello dello scialpinismo, come avevamo già previsto questa estate e che da qualche anno registra sempre più praticanti.
3. Abbiamo tenuto conto della possibile crescita e potenziato le nostre scorte che piano piano stanno terminando.
4. Sì, la domanda è cresciuta molto. Ogni giorno ci contattano per nuove richieste di materiale.
5. Diamo un ruolo importante alla comunicazione da sempre, pertanto continuiamo su questa strada senza differenziare troppo rispetto agli altri anni. Da sempre cerchiamo di trasmettere anche un messaggio per una maggiore sicurezza in montagna.
6. Ci sono tante possibilità di provare l’emozione dello scialpinismo senza correre rischi. È fondamentale che il praticante alle prime armi non affronti l’escursione senza una guida o con un gruppo già esperto e oltre le sue capacità. Serve il buon senso, come per tutte le cose.
Marco Capretta (Karpos)
1. Diventa complicato fare una stima definitiva dell’incidenza della linea in quanto ci sono molti capi che vengono usati in maniera trasversale, quindi anche per lo scialpinismo. Possiamo dire che la collezione specifica per la disciplina prende una fascia molto consistente del nostro fatturato invernale.
2. Sicuramente tutto quanto sta accadendo e le regole di distanziamento porteranno un aumento delle persone che andranno in montagna a fare scialpinismo, ma non solo. Il sell out dipende solo da blocchi e chiusure e, di conseguenza, da quanto potranno davvero lavorare i negozi.
3. In prospettiva il nostro trend di crescita prenderà in considerazione questa dinamica per la stagione FW 21 e saremo pronti per questo.
4. Le situazioni sono varie: dagli annullamenti, ai riordini fino alla naturale crescita dell’online.
5. Sicuramente lo ski touring è quello che potrebbe avere maggior spazio di crescita, proprio per una base di persone più ampia che si può avvicinare a questa disciplina.
6-7. Noi continuiamo a spingere sempre e comunque lo scialpinismo in quanto nostro core business. Abbiamo avviato una campagna di comunicazione relativa all’andare in montagna in sicurezza. Non importa se sarà uno scialpinismo di prossimità, la sicurezza gioca sempre un ruolo cruciale.
Trovate l’inchiesta completa, suddivisa in due puntate, nel n. 11 e n.12 di Outdoor Magazine.