
Torna anche quest’anno, a cavallo tra 2020 e 2021, la tanto attesa “Carica dei 101”, nostra inchiesta di mercato in tre puntate che ha come protagonisti i retailer, l’anello fondamentale della filiera distributiva, per raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. Insomma, dargli voce.
Ventitré domande per avere un quadro generale della situazione, fare un bilancio dell’annata appena conclusa e presentare le prospettive per quella in arrivo, correlate a proposte, novità e problematiche riscontrate. Dopo un 2020 anomalo e per certi versi unico in positivo e negativo, è stato inevitabile porre qualche interrogativo sui cambiamenti che l’era Covid ha portato con sé e le reazioni che ne sono seguite per sopravvivere all’emergenza.
Un’indagine a 360 gradi che, come ha sempre fatto Outdoor Magazine, pone il negoziante e le sue necessità al centro e che nel tempo è diventata ormai un marchio di fabbrica della redazione di Sport Press, offrendo spunti di riflessione interessanti per tutti gli operatori del mercato outdoor.
Qual è il sentimento dei negozianti?
Ciò che è emerso principalmente è un forte aumento dei neofiti, dei camminatori e in generale dei frequentatori della montagna, così come la riscoperta del negozio di vicinato che, a differenza delle grandi catene, segue il cliente passo passo e dispensa consigli personalizzati in base alle rispettive esigenze. Una consulenza richiesta soprattutto dai nuovi appassionati che, non conoscendo i prodotti e gli strumenti specifici per ciascuna attività, si sono affidati ai suggerimenti dei negozianti. Inoltre, è stata registrata una ricerca più attenta di prodotti di qualità e la stagione estiva ha rilevato un deciso incremento.
Dal lato pagamenti, invece, in generale è stato riscontrato e apprezzato il supporto delle aziende e dei distributori, che hanno compreso il momento difficile (soprattutto durante il primo lockdown in primavera) e sono venuti incontro ai retailer con remunerazioni dilazionate o posticipate. Ad avere esiti più negativi, invece, i negozi legati al mondo neve, in particolare noleggiatori e specializzati di sci alpino che, a causa della chiusura di novembre (mese cruciale), hanno subìto drastici cali di fatturato.
Trovate la prima puntata dell’inchiesta sul n. 12 di Outdoor Magazine.
Commenti