Oltre alla consegna del premio “Performance Days Awards”, nel corso di Digital Performance Days tanti saranno i convegni e gli appuntamenti in programma. In particolare, il 10 dicembre un’intera conferenza sarà dedicata all’argomento principale di questa edizione 2020 (circolarità, riciclo e sostenibilità), dal titolo “Nothing to waste – Closing the loop”.

Anche se tutti sappiamo di non avere niente da sprecare, la realtà è ben diversa e ci racconta un’altra storia: noi sprechiamo, e molto. La produzione di oggi è lo spreco di domani. Per questo motivo già da adesso dobbiamo pensare e interessarci a come chiudere il ciclo del tessile, anziché utilizzare sempre più risorse nuove. Ma cosa significa chiudere il ciclo? E quali possibilità abbiamo di farlo? Queste le domande a cui cercheranno di rispondere i relatori che interverranno nei vari cicli di discussione, tra cui figure di H&M Foundation, Greenpeace, Fjällräven, Schöffel, Worn Again, Spiber, Renewcell, Spinnova, Infinited Fiber e altri.

Secondo l’Ufficio federale per l’ambiente della Germania, lo 0,8% del petrolio estratto viene utilizzato per i prodotti tessili. Dopo 1-3 anni i consumatori considerano i propri indumenti usurati o non più di moda e, anche per questo, ogni anno vengono acquistati circa 56 milioni di tonnellate di capi di abbigliamento a livello mondiale, che entro il 2030 si prevede saliranno a 93 milioni di tonnellate. Ma le cifre – già di per sé allarmanti – non si fermano qui: si stima che 5.8 milioni di tonnellate di tessuti usati si trasformano in rifiuti e alcuni di essi rimangono visibili nell’ambiente, mentre altri scompaiono alla vista, nascosti nelle discariche o galleggianti nell’oceano, esportati in altri Paesi oppure trasformati in energia e polvere. Dunque niente di tutto ciò viene biodegradato, ma solo spostato o trasformato in una forma diversa.

Fino a non molto tempo fa, le persone possedevano pochi oggetti e li mantenevano con cura, perché si sentivano responsabili di loro, riparandoli diverse volte prima di non utilizzarli più. Oggi, invece, questo atteggiamento è andato perso a causa dell’industrializzazione, che ha portato a una produzione sempre più economica di materie prime e prodotti più complessi, escludendo però il riciclo dei prodotti a fine vita. Una fase introdotta solo successivamente nelle nazioni più evolute, ma che non ha visto lo stesso ingresso nei Paesi poveri e meno industrializzati.

Quando, per diversi motivi, un prodotto perde valore per il suo utente, esso diventa un rifiuto e non viene più utilizzato, perdendo di fatto la possibilità di chiudere un ciclo. Invece, se questo viene compostato, biodegradato o riciclato ha la possibilità di essere rimesso in uso e il suo ciclo di vita proseguire.

Con la conferenza di Performance Days si analizzerà questo tema cardine del mondo abbigliamento, per comprendere le competenze tecniche necessarie alla gestione dei rifiuti e all’industria tessile, la comprensione del consumatore finale e il sostegno delle istituzioni politiche per l’installazione di un sistema di chiusura del ciclo oltre i confini locali.