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Ieri pomeriggio, 11 novembre, si è svolto Skipass Panorama Turismo – Live streaming, evento digitale volto a fare il punto sulla stagione invernale ormai alle porte, oltre che a presentare contenuti esclusivi relativi all’evoluzione che potrà assumere la situazione legata all’attuale pandemia. L’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, centro di ricerca specializzato sul mercato del turismo e degli sport invernali da anni raccoglie dati, statistiche e informazioni relative al turismo, in questo caso invernale, che vengono presentati ogni anno nei due giorni di fiera a Modena. Quest’anno tutto era pronto per questa Restart Edition, ma a due giorni dall’evento il Dpcm emanato dal governo il 24 ottobre ha decretato lo stop a fiere ed eventi, lasciando come unica soluzione quella di condividere notizie, pensieri e opinioni digitalmente.

Sotto la magistrale regia di Marco Di Marco, direttore della rivista Sciare Magazine, il presidente della Fisi Flavio Roda, Marco Momoli direttore di Modena Fiere, Massimo Ferruzzi presidente Osservatorio Italiano Destination Wedding Tourism, Valeria Ghezzi presidente di ANEF, Corrado Macciò presidente del Pool Sci Italia e Christoph Senoner presidente di Asso S.C.I., si sono confrontati mettendo a disposizione di tutta la filiera e dei media informazioni, che fotografano la situazione attuale relativa al mondo neve.

“Come Federazione abbiamo dovuto per forza mettere dei paletti, ma ci tengo a ribadire che non vogliamo penalizzare nessuno. Abbiamo fatto scelte con l’intento di tutelare al massimo gli atleti che devono preparare appuntamenti importanti. La nostra commissione medica lavora a pieno regime e stiamo seguendo il protocollo Covid alla lettera. È stata una scelta davvero ponderata quella di lasciare ferme le categorie che non hanno impegni agonistici, riteniamo sia meglio fermarsi ora per poi tornare davvero sulla neve. Non è stato facile, personalmente mi sono sentito solo, perché ho dovuto fare scelte davvero difficili e le ho affrontate con la massima serietà”, queste le parole del presidente Roda, che continua, Abbiamo bisogno di ripartire non solo con lo sport agonistico, ma anche con il turismo, con tutte le stazioni, con gli amatori. Sarebbe un grande problema se ci fosse un’interruzione durante tutte la stagione invernale. Il mio auspicio è di fermare tutto in questo momento, con la speranza di poter ripartire prima di Natale”.

Tutte le problematiche e difficoltà legate all’apertura degli impianti di risalita, e dunque all’avvio della stagione invernale, sono state chiarite dal presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari Valeria Ghezzi: “Avevamo un protocollo pronto, ma la situazione sanitaria di oggi, con la curva dei contagi in aumento, condiziona la paura di dare il via libera al settore dello sci. Si percepisce che si sta cercando una soluzione che limiti gli afflussi, gli accessi, le code e consenta il distanziamento tra le persone. Ma se contingentassimo gli accessi e riducessimo la portata degli impianti, aumenterebbero le code e si sa che psicologicamente le code lunghe fanno paura e vengono strumentalizzate dai media, come fa paura l’afflusso di gente. Ad oggi il nuovo protocollo è in fase di discussione, sta passando tra la Conferenza delle Regioni e il Comitato Tecnico Scientifico, ma anche loro non nascondono che, in questa situazione, arrivare a una quadra gestibile per noi è molto difficile. Oggi stimiamo la perdita della stagione invernale, ammesso che si riesca a partire, tra il 50 e il 70%”.

A preoccupare tutte le società impianti, inoltre, c’è la difficile scelta che riguarda l’innevamento artificiale: “Gli impiantisti si sentono molto soli nella difficilissima scelta se fare o non fare la neve, perché ci stiamo preparando anche su questo, non solo sulla sicurezza. Non siamo mai stati così felici che il freddo non sia ancora arrivato”. Mettere in moto il sistema neve artificiale equivale a spendere circa 100 milioni di euro e, se ciò non dovesse avvenire, la decisione ricadrebbe su tutti gli albergatori, ristoranti, negozi, noleggi, scuole e maestri di sci. “Attualmente trovare una soluzione che preveda la gestione degli impianti in sicurezza e, al contempo, tranquillizzi il Comitato Tecnico Scientifico è difficile. Ci è stato proposto di pensare a Ski Area ad accesso limitato, con solo 150 persone, ma si tratterebbe di una situazione chiaramente ingestibile e insostenibile. L’unica soluzione è l’inversione dell’andamento della curva dei contagi e il rispetto delle regole da parte di tutti. Solo in questo modo sarà possibile ripartire con la stagione invernale”, conclude Valeria Ghezzi.

Corrado Macciò racconta, invece, uno spaccato relativo alle aziende e ai negozi: “C’è stato uno sforzo enorme per arrivare ad oggi. Eravamo pronti per essere a Skipass con la Restart Edition e a Solda per inaugurare la stagione. Anche se ci sono tutti questi dubbi, io esorto gli appassionati di fare un giro nei negozi, di supportarli, perché questo è mondo fatto di persone che vivono e lavorano mossi da passione, certo non diventano ricchi. L’attrezzatura non va a male, quindi, se avete bisogno, andate a comprare nei negozi. I negozi di articoli sportivi sono aperti, dotati di tutti i dispositivi di sicurezza e pronti a dedicarsi a tutte le richieste degli appassionati”.

“Noi come Asso S.C.I. raduniamo circa una ventina di sci club radicati in tutte le regioni del nord. Siamo preoccupati. La stagione scorsa si è interrotta bruscamente, oggi si fa fatica a ripartire dopo un’estate in cui sabbiamo dimostrato che era possibile sciare e allenarsi. Oggi le piste sono ufficialmente chiuse, nonostante ci sia la possibilità solo per alcune categorie di fare allenamento e prepararsi alle competizioni. Non nascondo che ci siamo allarmati parecchio quando è stato emanato l’ultimo Dpcm, perché inizialmente si ventilava che si potessero allenare solo le squadre nazionali. Il presidente Roda ha chiarito subito questa posizione, dando una spiegazione positiva, ribadendo che tutti i ragazzi sono di interesse nazionale, ma dovendo mettere dei paletti e dando la possibilità di essere sugli sci solo agli under 18 e gli under 21. Abbiamo dimostrato quest’estate che l’allenamento in montagna era possibile senza contagi, certo restano le criticità del trasporto e degli impianti chiusi, queste le parole di Christoph Senoner.