
Carlo Jankam, campione svizzero di sci alpino, da 4 anni nel periodo estivo si allena su una rampa da sci in materiale sintetico Neveplast per migliorare la partenza dal cancelletto. La pista viene utilizzata anche dagli altri atleti delle Squadre Nazionali Svizzera di sci alpino, da squadre giovanili e dagli sci club della zona dei Grigioni. Raggiunto telefonicamente ha raccontato la sua quarantena e mandato un caloroso abbraccio all’azienda bergamasca.
Voglio fare un saluto speciale a Bergamo e alla Lombardia. Non sono mai stato a Bergamo, appena posso voglio fare una visita. E’ un momento davvero complicato, soprattutto da voi in Italia ed in particolare in Lombardia. Vi sono vicino e dai miei Grigioni vi mando tutta l’energia di cui sono capace. Ci vuole pazienza, coraggio e tanta forza per superare questa situazione. Io credo che dietro a ogni crisi ci sia un’ opportunità, sarà così anche stavolta”
La pista Neveplast è lunga circa 80 metri ed è dotata di due sistemi di rilevazione cronometrica che permettono di misurare la velocità in due punti: pochi metri dopo la partenza e alla fine della pista. L’intuizione di contattare l’ azienda bergamasca leader nella produzione di piste da sci artificiali è stata di Pius Berni e di Jorg Roter, rispettivamente il primo allenatore di Janka e il coach che lo seguiva nel 2016. “Nella realizzazione del progetto è stata preziosa l’ intermediazione del nostro partner svizzero Borer – precisa Niccolò Bertocchi, Ad di Neveplast- Il fatto che Janka e gli atleti dello Swiss Ski Team si allenino sulla nostra pista è motivo di grande orgoglio per noi. Credo che il nostro materiale possa essere davvero uno strumento importante per guadagnare centesimi preziosi in partenza”- conclude Bertocchi.
Una vita piena di difficoltà quella di Janka, soprattutto per i problemi fisici, che pur accompagnandolo per tutta la vita non gli hanno impedito di ottenere successi. A 19 anni il debutto in Coppa del mondo. Nel 2010, a soli 23 anni, ha già due ori pesantissimi al collo (medaglia d’oro ai Mondiali in Val d’Isere e oro olimpico nel gigante di Vancouver) e una sfera di cristallo che mancava alla Svizzera dai tempi di Pauli Accola, nel 1992. Una partenza da predestinato, vincente in tutte le discipline tanto da essere considerato l’erede di Hermann Maier. Nel 2011 iniziano i guai fisici che non lo hanno mai completamente lasciato in pace. Oggi a 33 anni, da poco papà della piccola Ellie, ha ancora un posto fisso tra gli uomini Jet dello squadrone rosso crociato. La stagione 2019/020 è stata quella della rinascita con due podi e alcuni piazzamenti tra i dieci.
1)Come hai vissuto il lockdown? Hai ripreso gli allenamenti?
Ho vissuto il periodo di lockdown con la mia famiglia. Qui la situazione è sempre stata abbastanza sotto controllo. Ho ripreso ad allenarmi solo il 4 maggio, non appena ci è stato consentito. In questa prima fase della preparazione mi concentro, come sempre, sulla preparazione atletica. Poi rimetterò gli sci e una parte importante del mio allenamento la svolgerò sulla rampa Neveplast che mi dà la possibilità di migliorare la mia tecnica nella partenza.
2) Quando inizierete con gli allenamenti con la squadra in ghiacciaio? Gli austriaci dovrebbero partire tra pochi giorni.
La nostra prima trasferta sulla neve è fissata, per ora, per la prima settimana di agosto. Sperando che la situazione contagi sia sotto controllo. In caso in cui non fosse possibile allenarsi sulla neve quest’ estate la rampa Neveplast sarà sicuramente una buona alternativa.
3) Carlo, quanto è importante partire bene dal cancelletto? Pensi che sia fondamentale soprattutto nella Discesa e nel Super G?
Lo sci è questione di secondi, anzi di centesimi. I centesimi alle volte si perdono proprio nella primissima fase che coincide con l’uscita dal cancelletto. È chiaro che anche nel gigante, come nello slalom, una grande partenza abbia la sua importanza, ma lì la velocità gioca un ruolo minore. Una brutta partenza in discesa, è molto più compromettente.
4) Quanto è stata importante la rampa Neveplast per migliorare la tua partenza dal cancelletto? La pista non è servita da tapis roulant, Pius Berni (storico allenatore di Carlo Janka) mi ha raccontato che il primo anno di apertura hai percorso 36 km a piedi su e giù dalla pista.
Sì, per fortuna l’anno dopo abbiamo pensato di utilizzare una moto elettrica che mi riportava in partenza. Credo di essere migliorato molto grazie al set up Neveplast che ti permette di simulare bene il movimento tecnico nella procedura di partenza. Il vantaggio è poi che in una giornata puoi provare la partenza anche 15/20 volte di seguito cosa che in estate in ghiacciaio sarebbe impensabile. Una volta automatizzato il gesto tecnico sulla rampa devi poi riportare lo stesso movimento e le stesse sensazioni sulla neve.
5) A proposito di sensazioni. Trovi che Il materiale Neveplast riproduca le stesse sensazioni che si provano sciando su neve vera?
Neveplast è un ottimo prodotto che simula al massimo la sciata sulla neve. Si avvicina molto ma non è la stessa cosa. Credo che sia impossibile sviluppare un materiale con le stesse identiche caratteristiche della neve naturale.
6) Esistono diverse scuole e diversi stili nell’uscire dal cancelletto. Herman Mayer era famoso per le sue partenze esplosive, altri preferiscono un’uscita meno aggressiva. Tu da che parte stai?
Credo che la partenza nello sci debba essere esplosiva ed efficiente allo stesso tempo. Io cerco e mi alleno per essere ancora più esplosivo ma credo che altri atleti siano più bravi di me in questo … forse è questione di Dna.
7) Chi si allena sulla rampa Neveplast?
Molti miei compagni di squadra ma anche tanti ragazzini delli sci club Obersaxen e squadre giovanile della zone limitrofe. Il periodo di maggiore frequentazione è da maggio a settembre. E’ una formula molto apprezzata da tutti.
8) Negli ultimi anni hai deciso di concentrarti sulle discipline veloci. Pius mi ha raccontato che ci sono volute circa 500 partenze dalla rampa Nevepalst per migliorare in maniera significativa la tua procedura di partenza.
Sì, da quando ho deciso di concentrarmi in Discesa e Super G la partenza è stata prioritaria. Sono migliorato molto rispetto ai primi anni della mia carriera, soprattutto nelle partenze più piane.
9)So che sei molto sensibile al tema di diffondere la cultura dello sci ai bambini. Pensi che Neveplast, portando la neve in città tutto l’anno, possa essere un valido strumento per avvicinare più persone al mondo dello sci?
Penso proprio di sì. Chiunque riesce ad avvicinare più persone allo sci è meritevole di attenzione. Il movimento dello sci in generale non sta attraversando un periodo facile. Ogni anno ci sono meno sciatori in montagna. Quindi se Neveplast portando la neve in città e permettendo a tutti di imparare a sciare ovunque e con facilità migliora il movimento, ben venga. Le piste Neveplast sono ideali per imparare a sciare, soprattutto per i bambini e i principianti. Mi piace la mission di Neveplast che ha sdoganato un modo più facile, economico e divertente di imparare a sciare.
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