Nielsen Sports e ENDU hanno condotto una ricerca al fine di misurare l’impatto del COVID-19 sulle gare ed eventi nel mondo endurance. La analisi è volta a evidenziare e quantificare l’impatto dal punto di vista dei praticanti degli sport, degli organizzatori e degli sponsor delle competizioni, limitatamente al periodo Febbraio – Giugno. Sono state analizzate diverse variabili quali per esempio la quantificazione delle gare rinunciate, annullate o recuperabili, l’impatto economico sull’incasso delle vendite e la volontà a investire in futuro da parte delle aziende.
Vi riportiamo di seguito le principali conclusioni:
• Il danno economico derivante dalle restrizioni si attesta tra i 475 e 535 mln di €. Quasi la metà dei praticanti prevedono di non poter recuperare nessuna competizione cui era iscritto.
• Il 36% dei praticanti ha una predisposizione positiva verso la comunicazione dei brand in questo periodo
• Il danno economico stimato per il totale di organizzatori di eventi endurance in Italia ammonta tra i 176 e 208 Mln di €. La maggior parte deriva da introiti sponsor, turismo & territorio (in particolare hotel e finanziamenti pubblici).
• Si richiede sostegno soprattutto agli enti locali tramite contributi e finanziamenti diretti agli eventi, il rimborso di spese già sostenute, la concessione gratuita (o agevolata) dell’utilizzo del suolo pubblico.
• Solo l’8% sta prendendo in considerazione di organizzare versioni virtuali dei loro eventi; un ulteriore 23% manifesta il bisogno di maggiore informazione e supporto.
• l’82%valuta come elevato o molto elevato l’impatto del blocco sulle loro iniziative di marketing.
• Oltre l’80% dei brand continuerà a sponsorizzare l’endurance, e ben oltre la metà investiranno più o almeno la medesima entità che in passato.
• Un terzo degli sponsor intervistati ha già dimestichezza con eventi in versione virtuale, e circa la metà ha intenzione di organizzarli e/o sponsorizzarli in futuro.
CONSUMER IN DIFFICOLTÀ, ALLENAMENTO A CASA (15.865 intervistati)
Il lockdown ha costretto i praticanti di sport endurance a rimandare l’acquisto di articoli sportivi e a ridurre la spesa per le gare che sono state annullate. Secondo la ricerca ENDU-Nielsen Sports, il danno economico derivante da questa situazione si attesta tra i 475 e 535 milioni di euro. In media l’88% degli sportivi aveva previsto di partecipare ad almeno un evento e quasi la metà (42%) è pessimista sulla possibilità di recupero. Il 56%, tuttavia, ha continuato ad allenarsi a casa. Interessante il profilo socio-demografico dei consumer: 70% uomini, età media 49 anni, in prevalenza del Nord-Ovest (46%), lavoratori dipendenti (40%), reddito medio di 2500 euro mensili. Hanno manifestato predisposizione positiva, e grande disponibilità, verso nuove tipologie di canali, contenuti e interazioni, per continuare a «consumare sport» durante il lock-down. Tali nuove modalità si affermeranno come nuovi contenuti collaterali e complementari, una volta ripresa l’attività sportiva «ordinaria».
ORGANIZZATORI IN ROSSO: PERDITE FINO A 208 MLN (94 intervistati)
Per quanto riguarda gli organizzatori di eventi endurance in Italia, dalla ricerca ENDU-Nielsen Sports si evince una stima del danno economico tra i 176 e 208 milioni di euro. La maggior parte deriva da introiti relativi a sponsor e turismo, con le categorie hotel e finanziamenti politici a soffrire di più. Sul 91% delle gare calendarizzate tra febbraio e giugno, circa 1900, che sono state annullate, si prevede un recupero del 24%. Il comportamento responsabile degli organizzatori è confermato dal fatto che il 70% di coloro che hanno rinviato o cancellato le gare lo hanno fatto senza imposizioni dalle autorità. Da Comuni e Regioni, in ogni caso, si aspettano interventi con contributi e finanziamenti diretti verso gli eventi.
Il 58%, infine, conosce la possibilità di organizzare gare in modalità virtuale, ma solo l’8% sta prendendo in considerazione questa opportunità. Hanno bisogno del sostegno e supporto dal settore pubblico non solo per resistere all’impatto del lock-down, ma anche per investire in formati e soluzioni innovative per i loro eventi, al fine di minimizzare la perdita nel breve e medio periodo.
SPONSOR OTTIMISTI PER IL FUTURO (51 intervistati)
Almeno 4 brand su 5 valutano come determinante il lockdown sul proprio marketing. Il 78% dei brand sponsor aveva programmato attività che poi sono state rimandate o annullate a causa del Covid-19. Di questi solo un terzo riuscirà a recuperare le attività in maniera soddisfacente. Sul futuro, però, prevale un generale ottimismo: oltre l’80% dei brand continuerà a sponsorizzare e ben oltre la metà investiranno più o alla pari del passato, soprattutto in comunicazione (47%) per mantenere l’engagement con i fan. Lo sport, e l’endurance, rimarrà una componente strategica del loro marketing mix; sono pronti e aperti all’innovazione dei formati e dei contenuti, ma sarà importante individuare tematiche e narrative credibili e distintive.
Un approfondimento sui risultati sarà disponibile su i prossimi numeri dei nostri magazine.
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