
Il Rookie Team di Hoka One One, aveva esordito nella spettacolare cornice del Lago di Garda, location degli Outdoor e Running Businnes Days. Un progetto nato dall’intento di sostenere e motivare alcune giovani promesse, tra i 18 e i 22 anni, della corsa in montagna. A dare vita all’idea sono stati i due campioni Marco De Gasperi e Franco Collé che, nel ruolo di capitani, grazie alla loro forte vocazione di sostegno e stimolo verso i più giovani che praticano sport outdoor, li hanno guidati verso performance sempre migliori.
Il progetto giovani ora è pronto a ripartire con tante novità. La prima è il passaggio di testimone tra Marco De Gasperi e il nuovo responsabile Franco Collé.
E riparte la selezione dei giovani atleti. L’annuncio di Hoka One One è “Hai tra i 18 e 22 anni? La corsa in ambiente è la tua passione? Sei estroverso, creativo e hai voglia di vivere un’estate alla grande? Allora non perdere l’occasione di entrare in questo magico team e rappresentare il brand numero uno nel mondo trail running. Clicca qui, compila il format on line e comincia a sognare. Avrai tempo per partecipare al concorso fino al 15 maggio”.
Entro la fine di maggio infatti saranno resi noti i nomi dei 4 fortunati (maschili o femminili) vincitori del concorso che entreranno a far parte del team 2020 affiancando i ragazzi già presenti nella passata stagione. Partecipazione a eventi mitici, team building, raduni, materiale tecnico di altissimo livello e non solo.
Un vero progetto per correre e crescere insieme: «Già lo scorso anno ho avuto l’occasione di vivere dall’interno il progetto Rookie Team conoscendo i ragazzi e correndo al loro fianco in più di un’occasione – ha confermato il fortissimo ultra trailer valdostano Franco Collé -. Quando l’azienda mi ha proposto di portare avanti il programma di Marco De Gasperi riservato ai giovani, ne sono subito rimasto entusiasta».
Con l’obiettivo di farlo crescere, Collé ha voluto apportare alcune migliorie: «I giovani sono il futuro, ma spesso si approcciano al mondo dell’outdoor running in solitaria, da autodidatti. Ho quindi cercato di mettermi al loro posto e capire di cosa avessero bisogno perché questa esperienza possa essere proficua da ogni punto di vista. Oltre alla fornitura di materiale tecnico, faremo conoscere loro alcuni campioni del Team Hoka One One, con i quali potranno allenarsi e confrontarsi. Se il perdurare della pandemia non ci permetterà di portarli a delle gare clou, punteremo a dei meeting nei quali fare accrescere lo spirito di Team. Insomma, mi piacerebbe farli migliorare come atleti e come persone».
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