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Jake Burton Carpenter, il fondatore della Burton Snowboards, nonché colui il quale – più di chiunque altro – ha dato vita all’industria dello snowboard, si è spento lo scorso 20 novembre all’età di 65 anni dopo aver combattuto contro una serie di malattie.

Jake, che poco più di dieci giorni fa aveva comunicato ai suoi dipendenti il ritorno della malattia con una lettera commovente, ha realmente segnato un’epoca. Era il 1977 quando Jake Burton perfezionò la prima tavola da snowboard nella sua casa nel Vermont. Ventun’anni dopo, a Nagano, questo sport esordiva con estremo successo alle Olimpiadi invernali. Oggi risulta impossibile pensare al concetto di snowboard, e a tutto ciò che da esso deriva, senza pensare alla figura di Jake.

Da ricordare il suo legame di amicizia con Pietro Colturi, che lo portò a venire in Italia molte volte. Pietro entrò nel primo Team Burton europeo nel 1988 e fu il primo rider Burton nella storia a vincere nella disciplina alpine riconosciuta poi dalla FIS. “L’ultima volta è stato in Italia nel 2014, con suo figlio, per festeggiare con noi i vent’anni della agenzia italiana che lo distribuisce”, ha raccontato Pietro Colturi.

Pietro, successivamente diventato country manager di Burton in Italia, ha poi aggiunto: “Quella sera c’era una torta a forma di tavola da snowboard che era lunga più di un metro e, in un ambiente dove si pensa solo a stare bene insieme e a divertirsi, finì in un attimo a torte in faccia. Una battaglia che coinvolse decine di persone. È così che vogliamo ricordarlo: era un uomo che voleva trasmettere un messaggio positivo, associato alla sua passione per la neve e per la tavola. Fino a poche settimane fa andava ancora con lo snowboard. Faceva più di 100 giorni all’anno di neve e solo pochi giorni fa gli avevamo inviato un video che mostrava i metri di neve fresca che sono appena scesi sulle Alpi italiane, chiedendogli di raggiungerci”.