Il ciclo di serate “A tu per tu con i grandi dello sport” organizzate da DF Sport Specialist  presenta una serata davvero speciale con il grande atleta, sci alpinista e ultrarunner del Team Salomon Kilian Jornet i Burgada.
L’appuntamento è lunedì 12 novembre alle ore 20.30 in Via Palmanova 65 a Milano.
Nato il 27 ottobre 1987 in Spagna e cresciuto in un rifugio a 2.000 mt, le montagne sono state per Kilian, sin da bambino, un ambiente naturale nel quale ha potuto sviluppare la sua passione per gli sport outdoor, per le avventure e per le sfide a livello fisico.
Una vita in connessione con la montagna, così si può definire la vita di Kilian Jornet che può vantare un palmares ricco di vittorie e di record sia nel trail running, suo terreno di gara e allenamento nei mesi estivi, che nello sci alpinismo dove si cimenta in inverno. Kilian ha vinto le più rappresentative e famose gare di sci alpinismo e trail running in tutto il mondo, oltre ad aver abbattuto e stabilito un numero incredibile di nuovi record:
  • 6 volte campione delle Skyrunner World Series
  • 3 volte campione dell’Ultrarunning World Series
  • 3 volte campione Europeo di Skyrunning, Ultra e Vertical Kilometer
  • 4 volte Campione del Mondo di sci alpinismo
  • 4 volte Campione del Mondo nella specialità Vertical Race
La sua voglia di spingersi oltre i propri limiti è stata la forza trainante che lo ha portato a dare vita al progetto “Summits of my life” che, oltre a essere il titolo della serata del 12 novembre, è soprattutto un’idea ambiziosa, quasi definita pionieristica, che Kilian ha avviato nel 2012 con l’obiettivo di migliorare i record di salita e discesa in autosufficienza di alcune delle più alte e famose montagne nel mondo: Monte Bianco, Cervino, Monte Elbrus, Aconcagua, Monte McKinley, Everest.
Il progetto che si è sviluppato nell’arco di cinque anni, si è concluso nel 2017, a maggio, con la salita dell’Everest, la montagna più alta del pianeta con i suoi 8.848 mt compiuta ben due volte nell’arco di una settimana: la prima volta in 26 ore e la seconda in 17. In entrambe le ascensioni senza l’aiuto di ossigeno e senza corde fisse.
photo credit: Pep Cuberes / Lymbus

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