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Oltre 84.000 ospiti, oltre 2.800 espositori. I numeri dell’Ispo appena terminato sono importanti.  ISPO.com ha intervistato alcune aziende e chiesto impressioni sullo stato di salute di questa fiera che, negli ultimi due anni, ha registrato alcune disaffezioni: buoni per quanto riguarda affluenza e conferenze, nonchè entusiasmo per ISPO Digital e per l’hub CSR.

Martin Nordin, CEO di Fenix ​​Outdoor International AG. Fenix, gruppo che comprende, tra gli altri, i marchi Fjällräven, Hanwag, Tierra e Primus, ha così commentato: “Certo, il ruolo delle fiere è cambiato. Una volta erano fonte di guadagno diretto perchè in fiera si facevano gli ordini. Oggi sono l’occasione per vedere e discutere con i clienti “.

Un feed-back decisamente positivo anche da Jochen Lagemann, Managing Director Europa e Asia di Primaloft, il quale ritiene la fiera un ottimo modo per avere un’idea globale di quelle che sono le richieste del mercato. 

“Abbiamo bisogno di una fiera come questa, che ci dà la possibilità di crescere in Europa. L’Europa non è il nostro maggior mercato e per questo va coltivato. Negli USA (quello è il mercato per noi più forte) ha senso investire di più nel consumer finale, ma qua in Europa funziona diversamente”. Queste le dichiarazioni di Tim Boyle, presidente e CEO di Columbia Sportswear.

Stefan Mohr, l’amministratore delegato di ABS Protection GmbH, l’ha definita come una fiera molto positiva, doprattutto per l’entusiasmo nei confronti del nuovo prodotto s.LIGHT. “Continueremo a credere in Ispo e ad utilizzarla come strumento importante di comunicazione dei prodotti ABS”.