
Anche il mondo dell’alta moda allarga sempre di più i suoi sguardi al di fuori dei suoi, fino a ieri esclusivissimi, confini, per esempio proprio guardando al settore dell’outdoor. Lo fa per esempio prendendo spunti nell’utilizzo dei materiali tecnologici utilizzati nei capi funzionali per le avventure all’aria aperta, basti dire che ingredient brand come Gore Tex, ma alla recente fiera di Outdoor Show è apparso chiaro come questa direzione la vogliano intraprendere anche Primaloft e Polartec, solo per citare alcuni dei più noti. Ma non solo, per esempio ha destato molta curiosità l’insolita location che Martine Rose, marchio di abbigliamento maschile la cui estetica gira tutta attorno all’incrociare sartoria intelligente con i cult internazionali dei giovani, ha scelto per la sua seconda sfilata alla London Fashion Week (9-12 giugno): una palestra di arrampicata nel profondo Nord di Londra. Alla sfilata ha partecipato una piccola folla di addetti ai lavori e appassionati di moda ma l’influenza di questa collezione si sentirà sicuramente in tutto il mondo. Nonostante spesso rappresentino solo piccole case di moda emergenti a Londra, il potere dei migliori giovani designer britannici di influenzare la moda nel mondo è notevole. Come ha fatto la Rose con la sua linea, dove si mixano un look l’alpinismo vintage, la musica underground di Toronto, esagerati zoot suit e perfino il golf.
La linea “parla della scena di Toronto negli anni ‘80, e anche dei modi di vivere all’aria aperta – tra cui l’alpinismo. È il tema dell’uomo qualunque con dettagli aziendali. Del rendere l’ordinario straordinario”, ha dichiarato sorridendo la Rose nel backstage.
Del resto l’arrampicata nel Regno Unito ha sempre avuto una connotazione molto “underground”, vuoi anche per il clima non particolarmente favore a questa attività che costringeva i climber inglesi durante la stagione fredda a limitarsi a scalare in luoghi chiusi, e nascevano così negli anni ’70-’80 le prime rudimentali palestre, all’inizio semplici muri di edifici a mattoni e via via più evolute. Al crescere del livello della disciplina ogni climber cercava poi di costruirsi il proprio pannello di allenamento nei pochi locali liberi dell’appartamento, spesso umide cantine. Non a caso pochi giorni fa, alla fiera OutDoor di Friedrichshafen il brand inglese di attrezzatura e abbigliamento Wild Country ha presentato una linea di capi denominata “cellars” ovvero appunto cantine, in omaggio a quel passato.