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L’edizione 2017 della partecipatissima Obstacle Race Inferno Run, la cui tappa di apertura si terrà il 6 maggio nella splendida cornice della tenuta Le Torri di Cenaia (Pisa), porta con sé una novità davvero singolare: il contest di storytelling #tellyourhell, un concorso dal quale sono scaturiti racconti emozionanti che descrivono le sensazioni e i desideri di chi corre.

Perché l’obiettivo della Inferno Run, soprattutto per gli atleti amatoriali spinti dalla passione più istintiva, è quello di mettersi alla prova con i propri demoni, le sovrastrutture mentali e sociali che ci portiamo dentro, mischiare la grinta, gli ostacoli e il fango con la tenacia della volontà e alzare l’asticella in vista del traguardo.

Come è successo a Daniele Guerrini, sportivo di una vita, che a 27 anni si vede diagnosticare una brutta artrite degenerativa alle ginocchia con distacco della rotula: addio alla squadra di calcio in cui militava, alle partitelle con gli amici del lunedì sera, addio ad un’esistenza in movimento. O forse soltanto arrivederci. Perché dopo 5 anni, spinto dalla curiosità e dal caso, Daniele decide di provare a rimettersi in gioco proprio con la corsa: scopre il mondo delle Mud Run e si regala la prima gara, in provincia di Firenze. Inizialmente si iscrive nei non competitivi poi legge un paio di commenti incoraggianti sul forum del sito, arriva a Signa carico di adrenalina, sceglie di dare una chance all’avventura e il resto adesso è già memoria: due campionati corsi, centinaia di chilometri macinati e ostacoli affrontati, macchine cariche, cambi per la strada, voli per raggiungere le molte gare sparse per l’Italia. Nonostante questo, scrive Daniele:

La cosa più bella in assoluto sono le persone con cui condividi la stessa passione o pazzia a seconda dei punti di vista! Tutto quel fango… mi ha regalato una seconda vita!”.

E di seconda vita, o meglio, dell’inizio di una nuova entusiasmante esperienza insieme, ne ha scritto anche il “Team Ribolla”: due coppie di amici fraterni e scanzonati, toscani doc e amanti del prosecco millesimato di Villa Folini. Giuliano, Ilaria, Stefano ed Eleonora: tanti viaggi compiuti assieme, ristoranti, scelte, figli. Poi Giuliano, che scopre l’esistenza di Inferno Run grazie ad un amico, chiama Stefano e gli propone di partecipare. Stefano accetta, si iscrivono tutti e quattro il giorno di San Valentino, proprio mentre Stefano di decideva a chiedere la mano della compagna Eleonora. La data proposta? Proprio il giorno prima della corsa, lo scorso maggio. Così, mentre Giuliano e Ilaria andavano a Cenaia a ritirare le pettorine per la gara, Stefano ed Eleonora pronunciavano il fatidico “Si, lo voglio”. Il giorno seguente, con i postumi della festa, del trucco e dell’euforia del matrimonio, i quattro amici e i rispettivi figli (perché la Inferno Run riserva sempre una speciale “competizione” anche per i piccoli diavoletti) si sono recati sul campo di battaglia, hanno indossato dei copricapo – palloncini acquistati in un negozio di giocattoli di Pontedera, la pettorina e si sono buttati nella mischia dei concorrenti: i tuffi nel laghetto, le balle di fieno, i muri scivolosi, le pozzanghere, il fango, la grandine. Tutto questo, e molto altro. L’emozione del viaggio di nozze imminente, i regali ricevuti, le aspettative sul futuro, l’ombra dei bambini che crescono e sono sereni, un destino coniugale under construnction e le certezze. Come quelle di avere degli amici. Di affrontare la resilienza insieme alle persone che si amano. Come accadde quando tagliarono il traguardo: tutti e quattro, dandosi la mano.

Dall’Inferno si può tornare eccome!